PETIZIONE NIDI

 

FATE I NIDI, FATE PRESTO

Siamo donne, siamo madri, siamo abbandonate. La nostra condizione non è cambiata: il mondo del lavoro per noi rimane un posto ostile e per molte inaccessibile. Se vi accediamo è con salari bassi. Conciliare il lavoro con i carichi familiari è una sfida persa in partenza. 

La Presidente del Consiglio ha ricordato che le donne si trovano ancora a dover scegliere tra lavoro e figli.
Nel 2023 in Italia per una mamma e un papà, un posto al nido è un miraggio. I nidi comunali scarseggiano, al Sud scompaiono. Il costo dei servizi privati è insostenibile per gran parte delle famiglie. 

La Commissione Europea ha stabilito che ogni paese membro debba garantire a livello nazionale un posto al nido per almeno un terzo delle bambine e dei bambini. Ovvero non un posto per ogni bambino, ma per almeno 33 di loro su 100. L’Italia è ancora lontana anche da questo obiettivo, con enormi disparità territoriali (a Palermo si raggiungono appena 10 posti ogni 100 bambini).

Nel PNRR sono stati stanziati 4,6 MILIARDI per la costruzione di ASILI NIDO.
Con grande fatica sono stati fatti i bandi e con grande fatica i comuni hanno partecipato e inviato i progetti.
Ora la beffa è che questi sono FONDI A RISCHIO, perché non sono in grado di spenderli ENTRO IL 30 GIUGNO, scadenza fissata dall’Europa.

Il danno è che il Governo sta iniziando a prospettare l’ipotesi di RIALLOCARLI SU ALTRE ATTIVITÀ, SOTTRAENDOLI AGLI ASILI NIDO.

Se le famiglie sono una priorità del Governo come annunciato durante gli Stati Generali della Natalità e in campagna elettorale, le madri hanno bisogno di lavorare con giusti salari, sostenute da un welfare, da servizi e da infrastrutture sociali adeguati per quantità e qualità:

FATE I NIDI. FATE PRESTO!

Per un riequilibrio adeguato delle risorse per i nidi e della loro realizzazione su tutto il territorio nazionale chiediamo inoltre di inserire anche questo comparto nella riprogrammazione del PNRR che possa andare oltre il 2026 con le risorse europee del FESR (regionale e nazionale) e con il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027.

Perché i servizi per l’infanzia sono importanti per tutti e per tutte (e non solo per chi ha figli)?

Perché i servizi per l’infanzia sono un diritto della persona.
Perché i paesi in cui c’è una maggiore disponibilità di servizi per l’infanzia, sono anche quelli in cui la natalità è più alta.
Perché quando i bambini possono usufruire di servizi di qualità, ne beneficiano loro e le madri possono lavorare. E se aumenta il tasso di occupazione femminile, aumenta anche la ricchezza prodotta nelle famiglie e nel paese (PIL).
Perché ogni euro investito in servizi per l’infanzia, torna indietro 13 volte (effetto moltiplicatore e continuativo).

Non c’è più tempo: entro un mese, si dovrà decidere su questi fondi.

FATE I NIDI, FATE PRESTO!

Vi chiediamo di firmare l’appello e  diffonderlo. 

Non c’è più tempo.



Sarah Malnerich, autrice Mammadimerda e attivista

Francesca Fiore, autrice Mammadimerda e attivista

Ella Marciello, direttrice creativa e attivista

Azzurra Rinaldi, economista

Mila Spicola, attivista

 

FIRMA LA PETIZIONE!

 

 

In questi giorni grazie al vostro impegno la petizione ha suscitato l’attenzione della stampa e dei media.

 

 

Guarda l'intervista allo stand La Stampa del Salone del libro.

 

 

«Siamo donne, siamo madri, siamo abbandonate. La nostra condizione non è cambiata: il mondo del lavoro per noi rimane un posto ostile e per molte inaccessibile. Se vi accediamo è con salari bassi. Conciliare il lavoro con i carichi familiari è una sfida persa in partenza» inizia così la petizione "Fate i nidi, fate presto” lanciata su Change.org da Sarah Malnerich, attivista e con Francesca Fiore autrice di Mamma di Merda, Ella Marciello, Azzurra Rinaldi e Mila Spicola.

 

Leggi tutto l'articolo de La stampa.

 

Ogni euro investito in servizi per l’infanzia torna indietro 13 volte. Ecco perché il tema degli asili nido e delle scuole materne da realizzare grazie all’utilizzo dei fondi del Pnrr “deve riguardare anche chi non ha figli, perché interessa l’economia nazionale, il PIL, le pensioni future. Non possiamo perdere i fondi”: a dirlo, insieme ad altre attiviste in un approfondimento podcast su ANSA.it, è Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics all’Università di Roma Unitelma Sapienza.

Leggi tutto l'articolo sul Fatto Quotidiano

 

l Pnrr prevede 4,6 miliardi di euro destinati ai servizi per l’infanzia, asili nido e scuole materne.

Ma ci sono scadenze vicine da rispettare, al momento c'è quella del 30 giugno 2023.

Il rischio, avvertono le associazioni e la società civile, è di perdere i fondi.

L’economista Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics all'Università di Roma Unitelma Sapienza, e le attiviste Sarah Malnerich e Ella Marciello spiegano nel podcast ANSA perché il tema degli asili nido deve interessare anche chi non ha figli. Perché è un tema che riguarda l'economia nazionale, il PIL e le pensioni future.

Ascolta il podcast su L'Ansa

 

Ne abbiamo parlato anche in questo podcast:

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Abbiamo ottenuto che si riaccendesse attenzione mediatica e che il tema tornasse alla ribalta, e soprattutto nellagenda del Governo.

È di oggi la notizia che “il governo chiederà tre mesi in più, fino al 30 settembre, con la garanzia a Bruxelles che non si andrà oltre: i Comuni in ritardo resteranno fuori, la misura definanziata” (fonte La Repubblica). 

Se non ci fosse stata l’attivazione di tutte quante, probabilmente il tema sarebbe passato in sordina. Quindi continuiamo così, e soprattutto continuiamo a vigilare, a fare pressione DIFFONDENDO LA PETIZIONE, per fare un modo che questi tre mesi non vadano sprecati.