Viaggidimerda
Dopo una vita da globetrotter ho deciso che l’arrivo di due figlie non mi avrebbe fermata, se non per un ko tecnico durante i loro primi anni di vita che ricordo come un lunghissimo afterhour, anni vissuti con i postumi di una colossale sbronza senza nemmeno essermi goduta la parte divertente la sera prima. Una sobrietà allucinata, dovuta alla carenza di sonno e di rapporti umani adulti soddisfacenti.
Dopo aver recuperato le forze ho continuato ad organizzare le mie vacanze seguendo il principio del “ciò che non ammazza fortifica, ma comunque quasi ti ammazza” e così via con le erinni in luoghi lontani, viaggi itineranti con tappe organizzate strada facendo, respirando culture diverse, provando cibi nuovi (si scrive così, si legge massacrata dai “non mi piace perchè c’è la salsa/pepe/gustostrano/ lovolevoinbianco/ cos’èquest’erbetta” PREZZEMOLO, MANGIA!!!). Vacanze dure, spesso climaticamente sfidanti, che vivo sempre allo stesso modo.
Prima: esaltazione e idealizzazione “sarà bellissimo, faremo questo e quello, staremo insieme, riusciremo a comunicare con la popolazione indigena”
Durante: disperazione “cosa ho fatto, dove le ho portate, speriamo di sopravvivere, non riesco a chiedere nemmeno l’acqua, chi me l’ha fatta fare, mi odio!”
Dopo: esaltazione e idealizzazione “è stato bellissimo, mi manca già, dobbiamo tornarci”.
Come un pesce non ho memoria emotiva, bastano pochi giorni perché io resetti i lati negativi delle esperienze passate (fenomeno puntualmente avvenuto anche con la maternità, infatti ho due figlie).
Mdm2 quest’anno ha ceduto al richiamo del villaggio turistico, si è lasciata ammaliare dall’eco del fischietto del bagnino, dal miraggio della sdraio tra le dune, dal pay off “non avrete un cazzo da fare” e in questo momento, dopo aver passato un’altra giornata da Cenerentola rilocata in un luogo di mare, con gli stessi sbattimenti di sempre ma con l’aggiunta del fastidio della sabbia, la invidio terribilmente. Le invidio il buffet insostenibile, l’odioso animatore, il servizio di pulizie quotidiano che ti bussa in camera mentre dormi.
Per apprezzare le mie, di vacanze, mi basta aspettare solo una cosa: che finiscano!
Dopo aver recuperato le forze ho continuato ad organizzare le mie vacanze seguendo il principio del “ciò che non ammazza fortifica, ma comunque quasi ti ammazza” e così via con le erinni in luoghi lontani, viaggi itineranti con tappe organizzate strada facendo, respirando culture diverse, provando cibi nuovi (si scrive così, si legge massacrata dai “non mi piace perchè c’è la salsa/pepe/gustostrano/
Prima: esaltazione e idealizzazione “sarà bellissimo, faremo questo e quello, staremo insieme, riusciremo a comunicare con la popolazione indigena”
Durante: disperazione “cosa ho fatto, dove le ho portate, speriamo di sopravvivere, non riesco a chiedere nemmeno l’acqua, chi me l’ha fatta fare, mi odio!”
Dopo: esaltazione e idealizzazione “è stato bellissimo, mi manca già, dobbiamo tornarci”.
Come un pesce non ho memoria emotiva, bastano pochi giorni perché io resetti i lati negativi delle esperienze passate (fenomeno puntualmente avvenuto anche con la maternità, infatti ho due figlie).
Mdm2 quest’anno ha ceduto al richiamo del villaggio turistico, si è lasciata ammaliare dall’eco del fischietto del bagnino, dal miraggio della sdraio tra le dune, dal pay off “non avrete un cazzo da fare” e in questo momento, dopo aver passato un’altra giornata da Cenerentola rilocata in un luogo di mare, con gli stessi sbattimenti di sempre ma con l’aggiunta del fastidio della sabbia, la invidio terribilmente. Le invidio il buffet insostenibile, l’odioso animatore, il servizio di pulizie quotidiano che ti bussa in camera mentre dormi.
Per apprezzare le mie, di vacanze, mi basta aspettare solo una cosa: che finiscano!
1 commenti
Ciao MdM non ti seguo da molto (ma tipo 26 ore)…ho una insana curiosita’: hai due gemelle?