Pillola del dragone #2

Da queste parti gli occidentali sono rarissimi, ma i bambini occidentali sono decisamente introvabili. Probabilmente, azzardo un’ipotesi, per via delle 28 ore necessarie per raggiungere questo luogo ameno, viaggio che contempla tutti i mezzi di trasporto, fatta eccezione per il dorso di mulo e la cavalcata di unicorno. Capita quindi che, nonostante vesta le due erinni in modo sobrio, i loro tondi occhi azzurri e i capelli biondi attirino l’attenzione più degli abiti di tulle fluorescente con lucine al neon intermittenti che sono solite indossare le loro coetanee cinesi.

Insomma, siamo delle star.

Ormai ci stiamo abituando ai telefoni puntati che girano video più o meno palesi, i più coraggiosi ci fermano e ci chiedono di scattarsi una foto con noi, le bambine ricevono ogni sorta di regalino e tutti fanno a gara per parlarci, ovviamente in cinese, ovviamente non ci capiamo, ma quanti sorrisi elargiamo, e quanti NIHAO lanciamo a destra e a manca, sventolando la manina come fossimo la famiglia reale inglese sul tappeto rosso, e se per caso c’è un bambino piccolo nei pareggi i nonni ce lo portano perché possiamo benedirlo ehm pardon toccarlo, insomma, ancora non siamo in grado di fare i miracoli ma dateci qualche altro giorno e forse riusciremo a dire zàijiàn (bye bye) con la giusta intonazione, in modo che non capiscano invece “sei a casa”, “pechino”, “in verità” e tutte le altre assurdità che invece abbiamo detto.

Inizialmente le bambine erano intimidite da tanta popolarità ma ho spiegato loro che è nostra responsabilità dare qualche piccola soddisfazione ai fans, così ora le loro pose sono più sorridenti e instagrammabili, anche se instagram qui è vietato e non sanno nemmeno cos’è.

Ho il sospetto però che finché continueranno a farci pagare il conto nei ristoranti non avremo raggiunto la vera fama. Vi aggiorno.

Dite che è merito del blog?

 

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