Le vacanze parte 3: IL CARTONE
Dopo i compiti, il pranzo e un po’ di gioco libero, che qualcuno oserebbe definire disciplina sportiva, anche nota come lotta greco-romana, ecco il momento tanto atteso da figlie numero 1 e 2, nonchè promesso a più riprese nei momenti difficili in cambio di un comportamento decoroso, che non preveda il sorellicidio: il cartone.
La scelta del suddetto e sudato film apre un altro capitolo della saga “tragedie familiari e dove trovarle”; da un lato America che parte subito con l’artiglieria pesante urlando:
“Tocca a me decidere cosa vedere! Ieri ha scelto lei!”
Dall’altro Russia che insinua il dubbio subdolo:
“Non è vero, tocca a me due volte, non ho scelto io ieri però devo scegliere anche oggi perché lei ha scelto due volte di seguito!”
Affermando contemporaneamente una cosa e il suo contrario e costringedoti in un doppio carpiato logico che ti fa intrecciare i neuroni. E non solo a te. Anche figlia numero 1 è confusa, sta cercando di ricordare, perché nell’intimo è una giusta ma proprio non rammenta, si sa che la memoria dei bambini è meno attendibile cronologicamente di quella degli adulti, tranne nel caso di #mammadimerda, lei non si ricorda mai un cazzo.
Per cui mentre le due polle guardano il muro cercando di elencare mentalmente i cartoni visti negli ultimi giorni, Russia approfitta della distrazione per infilare a tradimento il gas nervi...ehm...il dvd nel lettore. Feroce la reazione di America che sgancia la bomba H avventandosi sul nemico al grido di “AMERICA FIRST!!!”
E siamo nuovamente in guerriglia.
Mdm, che ormai il ruolo di ambastrice Onu se l’è guadagnato sul campo, comincia la paternale:
“Calma! Quando si ha ragione non serve usare la violenza, altrimenti si passa dalla parte del torto. Non vale solo nel caso dei palestinesi, per cui non ditelo agli israeliani!”
Ma le due continuano ad azzuffarsi, sorde.
In casi come questi non sarebbe male possedere una pistola per sparare un colpo in aria, tutto sommato forse Trump ha ragione, la soluzione è armare gli insegnanti, perché non estendere la possibilità anche ai genitori?
Ed è qui che mdm recupera lucidità, è successo milioni di volte magari anche oggi, tira fuori il dvd dal lettore e chiede ad America:
“Scusa tu cosa volevi vedere?”
Lei ci pensa. Non lo sa. Era una questione di principio, nessuna idea precostituita o reale voglia di vedere qualcosa. Russia tace perché sa che la partita si sta giocando tutta in questa manciata di secondi, se mai dovesse scapparle il titolo del film che vuole, quello sarà l’unico che America rifiuterà categoricamente. Più tempo passa e più è probabile la risoluzione del conflitto, i bookmaker cominciano a dare la vittoria di mdm per 1 a 2. Nell’aria si sprigiona l’odore di alloro. È il profumo del trionfo, o forse solo la cena che brucia.
Finchè the eagle partorisce:
“Rapunzel!” Che è esattamente il dvd che ha in mano, nascosto dietro la schiena, mdm:
“Che coincidenza! Volete vedere lo stesso film! (Che tra l’altro è il film con il quale siete in fissa da giorni, mortacci vostra!)”
A questo punto America non può rimangiarselo, ha una integrità morale e un orgoglio da difendere, per cui abbozza e prende la sorella per mano, ristabilendo la pace o almeno un accordo di non belligerenza a tempo determinato:
“Vieni, sediamoci sul divano”
Ma secondo voi, se mi propongo all’Onu, un lavoro me lo danno?
(Quella dietro nella foto sono io, la calma zen orientale della quale mi sto dotando mi ha fatto venire gli occhi a mandorla ad honorem)
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