Queen of clean
Figlia#1 è alle prese con i compiti.
Scrivi il soggetto negli appositi spazi:
..................... giocano e ridono.
“I bambini!” esclama senza nemmeno pensarci.
................... riordina e pulisce.
Mdm esulta, finalmente ha trovato un esercizio sessista e retrogrado e avrà qualcosa da scrivere sul blog, perché adesso figlia#1 scriverà “mamma” e allora sì che farà denuncia sociale, ma chi l’ha scritto questo libro Adinolfi? e invece il papà cosa fa, si mette la cravatta e va in ufficio scommette, anni di lotte e guardala qui l’equità che si infrange sull’esercizio di un sussidiario di terza elementare, come uno scoglio che argina il mare.
Invece:
“Io!” esclama la piccola bugiarda.
“Tu? Aver buttato una volta la carta della caramella nella spazzatura senza che ti venisse richiesto almeno 3 volte non fa di te una riordinatrice seriale e comunque non concorda con il tempo verbale!”
“Anna!” prosegue spietata, nominando la signora che viene ad aiutarci in casa.
“Sì ma non la conoscono, mica puoi scrivere un nome proprio!” supplica a questo punto mdm.
“Allora ci sono: impresa di pulizie!”
“Ma non ci sta!” risponde mdm piccata e offesa dalla totale assenza di considerazione.
L’accordo viene raggiunto sulla parola colf, che suonerà forse un po’ snob ma è corto e, soprattutto, indica correttamente la professione che svolge i compiti di riordino e pulizia.
Terremo il soggetto mamma nel caso in cui dovessimo imbatterci nella frase
.............. parte per un viaggio di lavoro e guarda Netflix.
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