manco so com’è fatta una spiga

Sapete perchè abbiamo questo calendario scolastico, con 3 mesi e più di pausa estiva?
Perchè seguiamo il ciclo del grano.
Proprio così, nel 2021, in un mondo in cui abbiamo l’Intelligenza artificiale, esploriamo il cosmo, inventiamo i 4 salti in padella Findus e mangiamo le fragole in inverno, in Italia i nostri figli smettono di andare a scuola i primi di giugno e riprendono verso metà settembre per venire ad aiutarci a raccogliere il grano nei campi.
Capisco l’italica affezione alle tradizioni, ma direi che dalla riforma agraria dei Savoia potremmo fare uno sforzo di rielaborazione dei ritmi scolastici.
Siamo infatti l’unico paese oltre a Turchia, Lituania e Lettonia ad avere questo tipo di calendario tecnicamente chiamato a grumo unico, come quando faccio la cacio e pepe e il cacio mi diventa una palla al centro del piatto lasciando la pasta scondita, così noi concentriamo tutte le vacanze in estate e i giorni di frequenza in inverno. Non sarebbe meglio un calendario a grumetti democratici come fanno negli altri paesi e come il mio purè? I giorni di frequenza rimangono gli stessi, vengono solo spalmati in modo diverso. Ad esempio in Francia: scuole chiuse a luglio e agosto, ogni 6 settimane di frequenza 2 settimane di stop. Si arriva a fine giugno meno stanchi, si riprende a inizio settembre senza aver dimenticato tutto.
Vediamo le risposte alle principali obiezioni:
1. ANTO’, FA CALDO! Sì ok, soprattutto al sud il caldo può essere faticoso da sopportare ma si può puntare sull’outdoor education, uscire dalle quattro mura e approfittare della bella stagione per fare didattica in modo diverso, mentre chiediamo investimenti su condizionatori, perchè investire sulla qualità degli edifici scolastici è doveroso. Nel frattempo però ricordiamoci che i bambini di materne e nidi già frequentano tutto giugno e settembre, non mi pare ci siano casi di autocombustione in cronaca ma potrei sbagliare. Inoltre spesso in estate i bambini tornano nelle scuole che frequentano per il campo estivo a pagamento. E anche in Andalusia, dove il clima è ancora più caldo che da noi, si arrischiano a frequentare un po’ più a lungo.

1. E IL TURISMO? Pensate che bello: vacanze spalmate durante l’anno, per poter approfittare e viaggiare anche in bassa stagione. Un toccasana per i nervi e per il comparto turistico.
2. E IL MINORE DOVE LO METTO? Come abbiamo fatto finora per coprire l’estate dato che nessuno ha 3 mesi di ferie, così faremo nelle settimane di stop: ovviamente cambiando il calendario cambierà anche l’organizzazione e l’offerta che ruota intorno alla scuola, come negli altri paesi verranno organizzati campi dal terzo settore, solo che anzichè estivi si chiameranno autunnali, primaverili, di sterminio, ma pure di grano se proprio ci tenete!(Volevo vedere se eravate attenti).
3. E GLI ESAMI? E LE NOMINE? Ovviamente deve cambiare tutto, deve essere rivisto il sistema. Le nomine devono essere fatte prima, gli esami coinvolgono una platea di insegnanti e studenti ridotta, sicuramente una soluzione può essere trovata.
È ora però di cominciare a parlarne, questo è l’anno buono perchè il Covid in estate allenta la presa, mai come adesso ha senso tenere le scuole aperte più a lungo nella stagione calda. Nelle storie trovate la proposta di Condorcet, un collettivo di dirigenti, insegnanti e tecnici, che potete firmare e far girare.
Regà io prima di arrivare su Marte vorrei rivedere sta cosa della raccolta del grano, che sono pure allergica alle graminacee e manco so com’è fatta una spiga.

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