La Psicoteramerda: IL GIPETO.

“Carissima Dr.ssa Medea,

Siamo in vacanza e questa mattina sono stata pinguina, ho lasciato al padre due figli e il cane tripode e sono andata al bar, da sola a fare colazione con cornetto e cappuccino.

Il problema è che non l’ho fatto per prendermi una piacevole pausa, ma sono letteralmente fuggita sbattendo la porta per non commettere una strage. Erano le otto del mattino e già ero satura al punto da non reggere oltre.

Poi ovviamente sono tornata a casa con un sacchetto pieno di bomboloni alla crema e brioches al cioccolato per lenire il senso di colpa.

Nonostante il bombolone in segno di pace, figlio1 mi ha accolta con “mamma, dovevi restare a casa” come il peggiore dei figli del patriarcato.

Figlio2 dice solo “da-da-da” ma il tono è di rimprovero.

Il pinguino non ha aperto becco. Negli anni ho imparato ad interpretare i suoi silenzi a mio piacimento. Oggi mi è piaciuto pensare significasse “hai fatto bene, ne avevi bisogno, era giusto così”.

Ora chiedo, come è possibile che l’unica chance sia la via di fuga? Come gestiscono le altre mdm queste situazioni? Parlo con diverse mdm ma negli occhi di nessuna vedo gli stessi giganteschi punti interrogativi.

Grazie per una parola di conforto.”

Cara amica. Cara, carissima amica. Per essere pinguina non basta avere il culone, come me, ma anche come Beyoncé, non basta nemmeno avere un marito (tu hai detto “pinguino”, ma VOGLIO BEN SPERARE che tu ti sia fatta sposa’!) che silenziosamente comprende. Bisogna, per prima cosa, come credo di aver già detto molte volte, ma voi me siete de coccio, abbandonare il concetto di SENSO DI COLPA.

Innanzitutto col senso di colpa offri un’arma a chiunque voglia manovrarti. Tipo che quando torno la sera io mando ancora un SMS a mi’ madre se no nun me dorme. E ho 40 anni. Poi, il senso di colpa, in Natura, è completamente assente. Per spiegarmi meglio, ti parlerò del GIPETO BARBUTO.

Il Gipeto Barbuto è una specie di avvoltoio, talmente gradevole che se ciba di ossa di carogne, e talmente malvagio e astuto che si alza in volo, fa cadere le ossa e le sbriciola sui sassi. Tipo mia suocera con la sua immangiabile parmigiana fritta.

È un po’ una pippa, perché nonostante la stazza non solleva più di due kg e mezzo, un po’ come mio marito quando gli chiedo la mossa de Dirty Dancing.

Ma qual è la vera, pregiatissima qualità del Gipeto, chiederai tu?

IL CAINISMO.

Il cucciolo di Gipeto, se nel nido ha un fratello debole, lo ammazza. O uno, o l’altro. Secondo te, durante l’arco della sua vita ricca di carogne, il Gipeto Barbuto si sentirà mai in colpa per Gipetino Abelino Sacrificatino? No.

Se cerchi conforto, posso dartelo, ma preferirei fare qualcosa di più utile.

Intanto chiediti perché interpreti i silenzi di tuo marito, invece di confrontarvi sulle rispettive insicurezze. Perché pensi di doverti scusare se sei stanca, o se hai bisogno di aiuto. Perché tendi a fuggire in generale, dando per scontato che nessuna si senta come te? Perché tutto questo inutile fardello di colpa, nel tuo nido?

Potrei sbagliarmi, ma mi gioco ‘na palla de mi’ cognato che tra i commenti troverai molte mamme come te.

Perché vi hanno insegnato che non potete avere un cedimento, ma non è vero. Ripeti con me: NON È VERO. Le mammine anni ’50 da telefilm finivano in clinica psichiatrica, alcoliste, tossicodipendenti.

Sai già cosa ti dirò per finire, e so che forse preferivi il pinguino, ma te sei gipeta, e allora sii gipeta, amica.

A ognuno il proprio paio di ali.

Famme sape’.

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