La Psicoteramerda: MI' MADRE.
“Non so come scrollarmi di dosso il senso di protezione che ho verso le mie figlie, sono una vera rompipalle che le limita spesso e volentieri per paura che possa capitare la qualunque cosa. Sono abbastanza sicura che così sto rallentando la loro crescita e indipendenza, cerco di trattenermi ma sta boccuccia che mi ritrovo poi parla sempre. Credo che tutto sia partito dal momento del primo parto in quanto non mi sono resa conto della gravità della situazione che si era creata, solo alle dimissioni dell’ospedale ho capito che ho rischiato di perderla.”
Cara amica, non so se sono la persona adatta per te. Se vuoi ti presento mi’ madre. Mi’ madre è una di quelle madri di un tempo, quelle che chiedevi di uscire, dicevano di no, insistevi, te dicevano FAI COME TI PARE e tu automaticamente col cazzo che facevi come te pareva, te ne andavi in cameretta sbattendo la porta e sentendo i Joy Division a volumi da denuncia penale.
Mi’ madre è una che, prima di farti un complimento, o dopo avertelo fatto, ci appoggia una critica. Così sei sempre fra la gioia e la presa a male.
Una cosa che mi’ madre ha fatto con costanza assoluta, nella vita, a parte sfresarmi le gonadi, è stata PREOCCUPARSI. Calcola che la prima volta che ho ballato un lento (12 anni) mi ha parlato di contraccezione. Io, che all’epoca non sapevo ancora quali fossero le gioie della vita, ne rimasi inorridita e schifata.
Perché ti parlo de mi’ madre, ti chiederai? Intanto perché mi piace parlare di me. Poi perché, alla fine dei conti, nessuna delle tragiche predizioni di mia madre mi ha mai risparmiato dolori, sconfitte, sofferenze. Però, in compenso, non mi ha fatto mai godere fino in fondo i momenti di divertimento o di trasgressione (METTI CHE MUOIO E MIA MADRE VIENE A SAPERE CHE ERO IN DUE IN MOTORINO), e soprattutto non ha fatto godere a lei la mia crescita scombinata.
Amica, ascoltami: qualcosa capiterà. Tu puoi fare in modo che le tue figlie siano pronte. E che sappiano che casa è un posto sicuro, dove anche se fai una cazzata mamma non urlerà TE L’AVEVO DETTO come una monade invasata, ma sarà lì a mettere una pezza.
Non è proteggendo loro che proteggerai te stessa.
Comunque, se non ti avessi convinta, ho il nome di un investigatore privato fidatissimo. Mio cognato.
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