LA NOSTRA FIABA
Nelle fiabe il cattivo o la cattiva hanno di solito una funzione oltre che narrativa, pedagogica. Così come la paura che essi o alcune situazioni narrate possono suscitare.
La paura è un’emozione, e come tale va integrata e affrontata, proprio per non soccombere.
La narrazione del conflitto, la coesistenza di bene e male nelle azioni umane, la natura della violenza- ovviamente in una forma chiara, semplice e comprensibile- possono svolgere una funzione di contenimento e gestione delle emozioni incontro a cui andrà inevitabilmente incontro unə bambinə. A questo sono sempre servite le fiabe, a offrire strumenti facili da maneggiare per chiunque per leggere e affrontare la vita, a interrogarsi su umane questioni e a sublimare emozioni oscure e sconosciute. Non sono sicura che rimozione e censura siano un buon sistema, in tutti i campi. Amo invece che si colgano spunti di dibattito per aggiornare pensiero e linguaggi.
Esistono le storie per adultə, i libri, il cinema, l’arte che svolgono la stessa funzione per noi, riescono a mettere a fuoco e a fissare quello che ci si agita dentro, e ci guidano in un modo controllato lì dove fa paura a volte andare da solə.
La ministra delle pari opportunità Roccella si è riferita all’aborto come al lato oscuro della maternità, prendendo tutta una riflessione di un certo femminismo e rivomitandola fuori a pezzettoni. La senatrice Mennuni ha definito la maternità “la prima aspirazione della donna”.
Le fiabe sono fonti di rappresentazione secondaria che concorrono alla creazione di un’immaginario.
Ma di fronte a gnomi e fatine, a me attualmente fanno più paura personaggi reali e fonti istituzionali .
Il lato oscuro noi ce lo abbiamo sotto agli occhi sempre, ai colloqui di lavoro, nella testa stremata dal carico mentale, tra le gambe quando chiedono la firma a nostro marito se vogliamo farci legare le tube, quando torniamo a casa la sera.
A carnevale mi travesto da condizione femminile: in un paese dove la discriminazione verso le donne è prevista dal legislatore, a monte del fatto che tu scelga di fare figli o meno, la nostra fiaba noi la viviamo tutti i giorni. Solo che ce l’avevano raccontata diversa.
@sarah.malnerich