CONCILIAZIONE?

La ministra Roccella viene contestata, come previsto in una democrazia, e per tutta risposta offende la nostra intelligenza, con una manipolazione del concetto di autodeterminazione che fa drizzare i capelli: chi rivendica il diritto a gestire il proprio corpo, ha qualcosa contro le madri e il concetto di maternità.
Nessuno può essere così stolto da credere per un solo secondo che questo sia un argomento.


Sulla questione dei nidi come servizio inutile alla conciliazione, cadiamo dalle sedie insieme a chi da anni pubblica:

•statistiche (vedi Linda Laura Sabbadini)
•ricerche (vedi “Le equilibriste” di @savethechildrenitalia di cui si trova un estratto in pagina, in cui emerge che il 64% delle dimissioni volontarie da parte delle donne avvengono per mancanza di servizi dell’infanzia e problemi di conciliazione lavoro-famiglia)
•studi. Tra i vari, stamattina al @festivaleducazione ho parlato di quello sui nidi per il quali James Heckman ha vinto un Nobel.
Ma anche senza citarne altri in cui emerge chiaramente la diretta correlazione tra presenza di servizi per l’infanzia e occupazione femminile, il ragionamento è così semplice da risultare ormai banale. Ripetiamolo ancora una volta.

Ci risulta molto difficile immaginare una conciliazione in un Paese dove appena 3 bambini su 10 possono usufruire di un nido. E le altre 7 madri, ministra, se lo è chiesto come fanno a conciliare?
Che cosa intende esattamente per conciliazione?
@sarah.malnerich