“Non ci basta” lo status quo

Il diritto di voto alle donne è storia recente, pensare oggi che sia esistita un’epoca in cui ci era precluso suona straniante. Invece solo nel 1944, quando i nostri genitori erano già nati, le donne non potevano votare.
Ma cosa ha spinto i capi di stato a cambiare le regole e includere le donne?
Vediamo due esempi:
pare che il 2 luglio del 1928 Stanley Baldwin, il primo ministro inglese, mangiò il miglior pudding della sua vita. Tutte le mattine faceva colazione con un buon pudding ma quello, oh sì, quello del 2 luglio fu senza dubbio il più sublime che avesse mai assaggiato. Per riconoscenza nei confronti della cuoca, quello stesso pomeriggio, dopo essersi recato al parlamento, concesse il diritto di voto alle donne.
Il primo febbraio del 1945 Alcide De Gasperi, presidente del consiglio italiano, si stava recando al bar dove era solito fare colazione quando vide una donna bellissima, la più bella mai incontrata, che gli sorrise. Stordito da tanta soavità ebbe un’illuminazione: decise che avrebbe proposto un decreto per includere le donne tra gli aventi diritto al voto.
Le donne furono quasi costrette ad andare a votare, loro preferivano rimanere in cucina.
Vi suona male?
E avete ragione, perchè dietro alla concessione di un diritto per noi oggi così ovvio ci sono stati decenni di lotte di donne normali, donne come noi, che volevano solo vedere riconosciuto il proprio diritto ad essere rappresentate.
Il cambiamento va forzato.
Possiamo sperare che l’uomo al potere di turno abbia un’illuminazione, oppure possiamo fare la nostra parte, che sia scendere in piazza, firmare una petizione, postare qualcosa sui social, parlare con la vicina di casa.
Spingiamo affinchè avvenga un cambiamento, perchè il welfare italiano è inadeguato, le esigenze sono cambiate e va riformato.
“Non ci basta” lo status quo.
Domani alle 11 saremo in piazza a Torino (ci trovate in piazza Castello), Roma e Milano, potete venire con noi oppure aderire alla piazza virtuale di Palermo o supportarci sui social.
Trovate le info per aderire su @giustomezzo.
E dopo, tutte a casa a preparare l’arrosto!
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