Ma come vivono il maschilismo i maschi?


Siamo sicuri sia sto gran privilegio?

Ecco il punto di vista di un Uomo, @matteosolo, pubblicato il 10 anzichè l’8, un po’ per il solito merdismo, un po’ per lanciare un messaggio politico. Possiamo farci una riflessione anche oggi.
Fatelo leggere ai vostri maschi.


“Ciao a tutti, sono un maschio cresciuto in una società patriarcale. Una società dominata dai maschi, costruita sui bisogni dei maschi, orientata alla soddisfazione dei maschi.In quanto tale, sono stato educato per appartenere degnamente al genere dominante. Sono stato educato alla mascolinità. Danneggiato dalla mascolinità, come ogni maschio, fin dai primi anni di vita.La mascolinità, a differenza del genere o dell'orientamento sessuale, non è naturale. La mascolinità è un insieme di valori, credenze e ruoli che i maschi hanno elaborato per dominare, ma ancor di più per sentirsi dominanti. L’essere maschi è un accidente genetico. La mascolinità è un incidente culturale.Ricordo tutti i momenti in cui la mascolinità mi ha molestato cercando di fare di me un VERO UOMO, importunando il mio nativo, pacifico e mite essere maschio. Ricordo tutte le volte che ho dovuto sentirmi debole e sbagliato per la mia incapacità di sferrare un pugno. Ricordo il senso di disgusto quando i miei compagni delle medie davano della "putt***" alla ragazzina che aveva baciato più ragazzi o si era fatta toccare nei bagni.Ricordo una profonda vergogna per aver detto anche io quella parola, a volte, per sentirmi accettato.Ricordo una grandissima serie di imbecillità compiute solo per sentirmi uomo, dimostrando scarsa, scarsissima comprensione dei danni che potevo arrecare.Ricordo il profondo disagio del sentirmi obbligato ad essere uomo in un modo che non faceva parte di me.Come chiamare quel disagio se non molestia?La mascolinità molesta gli uomini molto tempo prima di arrivare, attraverso gli uomini, a molestare le donne. Li coglie bambini, insegnando pensieri orrendi, spingendo a comportamenti orrendi, educando a fare schifo.

La mascolinità è una malattia sociale che compromette la salute emotiva dei maschi, separandoli da loro stessi prima e dalle donne poi.

Li costringe a pensare un mondo brutto, in cui gli uomini dovrebbero comandare e le donne dovrebbero ubbidire, o quantomeno dimostrarsi compiacenti.

In cui le donne sono oggetti delicati e preziosi, da difendere e idolatrare finché non disturbano la mascolinità. Da disprezzare, umiliare e schiacciare se minacciano la mascolinità.

Ma soprattutto oggetti.
Perché solo di fronte agli oggetti possiamo nascondere a noi stessi il senso di impotenza inoculatoci dalla schifosa mascolinità.

Noi uomini dobbiamo cominciare a pensare alla mascolinità come un problema nostro, prima che delle donne. Un veleno che fa male innanzitutto a noi.

Siamo tutti stati abusati dalla mentalità patriarcale, in un modo o nell’altro. Abbiamo iniziato a pensare cose che non avremmo voluto pensare, abbiamo iniziato a dire cose che non avremmo voluto dire, abbiamo fatto del male che non avremmo voluto fare.

Per sentirci come la tv, la famiglia, la religione, i compagni di scuola ci chiedevano implicitamente o esplicitamente di essere: uomini, conquistatori, dominatori, potenti.

Le donne, oggi, stanno facendo tantissimo per riprendersi loro stesse. Ma nulla cambierà davvero se noi uomini non impariamo a riprenderci noi stessi a nostra volta. Se non scaviamo in profondità, fino a ritrovare quel maschio genuino sepolto sotto la terra secca, pesante e putrida della mascolinità.

Sotto tutte le bugie, i deliri, le crudeltà della cultura patriarcale che da millenni devasta e impedisce rapporti sani tra uomo e donna.

Non abbiamo bisogno del dominio, non abbiamo bisogno del potere, non abbiamo bisogno di essere VERI UOMINI: abbiamo bisogno di essere persone vere.

Per il piccolo mascolino che ha scritto il tweet qui sotto ormai è tardi, ma la gran parte di noi ce la può ancora fare.

Buona Festa delle Donne a tutte le persone che hanno a cuore le persone.”

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