hai voluto la bicicletta?
E mentre prendevamo la tintarella sulla riva del fiume, dopo aver sbrigato le faccende domestiche, complice forse un’insolazione, abbiamo deciso di toglierci i grembiuli, posare i mestoli, abbandonare i corsi di economia domestica e buttarci in acqua per raggiungere l’altra sponda, quella della parità di diritti e doveri. Chi ce l’ha fatto fare? Non potevamo lavare i vetri, invece?
Ed eccoci qua, nuotiamo da 100 anni e siamo a metà del guado, abbiamo raggiunto importanti traguardi, è vero; possiamo votare, lavorare, ricoprire ruoli apicali nelle aziende, guidare nazioni...
Ma quasi affoghiamo, zavorrate dai carichi domestici di cura. Eppura l’agognata sponda è lì, vediamo gli uomini ben vestiti e asciutti che la popolano, ci guardano, qualcuno fa il tifo per noi. Cos’è, uno spritz quello che brandite? Potreste mollare le tartine e lanciarci un salvagente? Siamo distrutte ma continuiamo a nuotare.
L’ultimo anno ci ha sbattuto in faccia quello che questo paese pensa di noi: siete brave, ma brave brave, ve la cavarete da sole. Un po’ come facciamo noi con i nostri uomini, li convinciamo di essere gli unici a poter caricare la lavastoviglie in quel modo lì. E loro lo fanno!
Ma noi, dopo i primi 30 secondi di lusinga, abbiamo mangiato la foglia. Se fare figli è una zavorra, smetteremo. Non l’abbiamo detto, non l’abbiamo nemmeno deciso, è solo successo, anno dopo anno abbiamo smesso di mettere al mondo nuove vite (-27% di nuovi nati rispetto al 2008). Perchè siamo empatiche, la puzza di fregatura la sentiamo da lontano. Perchè a furia di sentirci dire “hai voluto la bicicletta? Ora pedali!” ci siamo persuase e abbiamo finito per comprarci una macchina col cambio automatico. Perchè i figli non sono solo di chi li fa: i bambini sono patrimonio di tutti, sono futuro, sono progresso, sono il modo in cui la civiltà continua a costruire se stessa, sono ciò che insegniamo loro.
Arriveremo su quella sponda, fradice e prostrate, tra 60 anni a questo ritmo, dicono le stime. Se qualcuna dovesse arrendersi non avrebbe tutti i torti.
Oggi è la festa della mamma ma non comprateci fiori. Mandateci i soccorsi.
#mammadimerda #mdm #festadellamamma #paritàdigenere #regalo #soccorsi
Ed eccoci qua, nuotiamo da 100 anni e siamo a metà del guado, abbiamo raggiunto importanti traguardi, è vero; possiamo votare, lavorare, ricoprire ruoli apicali nelle aziende, guidare nazioni...
Ma quasi affoghiamo, zavorrate dai carichi domestici di cura. Eppura l’agognata sponda è lì, vediamo gli uomini ben vestiti e asciutti che la popolano, ci guardano, qualcuno fa il tifo per noi. Cos’è, uno spritz quello che brandite? Potreste mollare le tartine e lanciarci un salvagente? Siamo distrutte ma continuiamo a nuotare.
L’ultimo anno ci ha sbattuto in faccia quello che questo paese pensa di noi: siete brave, ma brave brave, ve la cavarete da sole. Un po’ come facciamo noi con i nostri uomini, li convinciamo di essere gli unici a poter caricare la lavastoviglie in quel modo lì. E loro lo fanno!
Ma noi, dopo i primi 30 secondi di lusinga, abbiamo mangiato la foglia. Se fare figli è una zavorra, smetteremo. Non l’abbiamo detto, non l’abbiamo nemmeno deciso, è solo successo, anno dopo anno abbiamo smesso di mettere al mondo nuove vite (-27% di nuovi nati rispetto al 2008). Perchè siamo empatiche, la puzza di fregatura la sentiamo da lontano. Perchè a furia di sentirci dire “hai voluto la bicicletta? Ora pedali!” ci siamo persuase e abbiamo finito per comprarci una macchina col cambio automatico. Perchè i figli non sono solo di chi li fa: i bambini sono patrimonio di tutti, sono futuro, sono progresso, sono il modo in cui la civiltà continua a costruire se stessa, sono ciò che insegniamo loro.
Arriveremo su quella sponda, fradice e prostrate, tra 60 anni a questo ritmo, dicono le stime. Se qualcuna dovesse arrendersi non avrebbe tutti i torti.
Oggi è la festa della mamma ma non comprateci fiori. Mandateci i soccorsi.
#mammadimerda #mdm #festadellamamma #paritàdigenere #regalo #soccorsi
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