Evviva Pasquino

Oggi vi raccontiamo una cosa singolare.
Ci è capitato che alcune testate censurassero il nome del blog; che in alcuni programmi televisivi non si potesse dire. Questa cosa ci fa molto ridere.
Abbiamo visto un governatore di regione insultare i cinesi, direttori di giornali offendere metà Italia, circolare in un momento di emergenza notizie senza nessun fondamento scientifico.
Nessuno si è mai preoccupato di censurare. E MENO MALE.
Però è interessante questo neo-puritanesimo.
Poi da un’altra parte abbiamo @myrtamerlino che all’ora di pranzo su la La7 rivendica: “Io sono una mammadimerda”.
Meno Striscia la notizia, più Drive in per tutti.
Molti in questi giorni si sono meravigliati che proprio da un blog come il nostro, che qualcuno ha definito l’eredità della commedia all’italiana, sia dovuta partire questo tipo di sollecitazione sulla condizione dei bambini, delle donne e delle famiglie. A parte che non siamo state le uniche ma in una specie di coscienza collettiva si è partiti un po’ insieme a far girare le rotelle.
Non so se qualcuno se n’è accorto, ma in tre anni abbiamo parlato nel nostro registro di tutto: dalla depressione post parto, alla parità di genere sulla quale l’amata dottoressa Medea ha costruito lo slogan del Sii Pinguina, passando per i diritti delle famiglie omogenitoriali.
Abbiamo detto le cose peggiori, nei modi anche più beceri a volte.
Ma questo è un paese dove alcune cose sono demandate ancora ai giullari, dove c’è ancora Pasquino.

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