Non sono angeli, è Mariah Carey

Il terzo principio della dinamica applicato alla realtà, dimostrazione pratica:
la botta di culo tua può rappresentare la sfiga di valore uguale e contrario di un altro.
O un’altra come in questo caso. La tua socia, nello specifico.

L’unica gratifica che ci è rimasta è lo shopping che, a seconda della capacità di spesa, potrebbe portarci da Gucci o da Zara. In questi mesi io ho sviluppato una passione per la Lidl, passione che nel reparto surgelati assume i tratti connotativi della vera perversione. Una volta a settimana quindi, mi dirigo verso il supermercato e trotterello tra le corsie, buttando nel carrello tutto quello che mi piace. Tra i prodotti provati i miei preferiti sono tranci di salmone marinati, salmone affumicato avvolto in alga nori, provolone in terrina con erbette pronto da infornare, vodka Korol, carciofi interi aromatizzati sott’olio.
Due giorni fa decido di dare a Erinni 1 la possibilità di partecipare a questa esperienza mistica e insieme ci dirigiamo verso cruccolandia a fare la spesen. Riempiamo il carrello con i nostri desiderata, non nego nulla neanche a lei, il risultato è un carrello pieno di tutto tranne il necessario.
Arriviamo alla cassa, ci affanniamo a svuotarlo e successivamente riempire i sacchetti come due operaie cinesi, comunichiamo tra noi a gesti, riusciamo nell’impresa di non rimanere indietro rispetta alla cassiera, anzi quasi la doppiamo, non le diamo il tempo di accumulare la merce passata allo scanner al fondo della cassa che subito la imbustiamo, che team regazzi, lei appare contrariata, è una sfida e la sta perdendo, sapete quanto le cassiere siano competitive. Sprizziamo euforia da tutti i pori.
“107 euro, prego!” dice con un ghigno.
Ho il fiatone ma dissimulo.
Apro la borsa con nonchalance anche se sto pensando
“107 euro di minchiate!”
Panico. Non ho il portafoglio. Lasciato nell’altra borsa.
“Mamma te l’avevo detto di prenderlo!”, come se non bastasse.
“Santo cielo, mi scusi, ho lasciato il portafoglio nell’altra borsa, posso pagare con Satispay? Altrimenti guardi, ho qui una figlia, vale anche più di 100 euro, gliela lascio e vado a prenderlo a casa”
“Mamma!”

Dai amore, 10 minuti e torno, non ti abbandono oggi, non per 100 euro... posso prendere ancora qualcosa?”
Mentre questo penoso teatrino si consuma sotto gli occhi di una ora divertita e trionfante cassiera, mi giro per guardare la coda che si sta formando dietro di me alla cassa.
Improvvisamente un coro di angeli.
Una fascio di luce e glitter la illumina.
Lei non mi ha ancora vista e con charme appoggia la spesa sul nastro della cassa.
È Sarah.
Non sono mai stata così felice di vederla, nonostante sia già stata felice di vederla. Ma stavolta lo sono di più, perfino di quella volta che è arrivata all’ultimo a prendere l’aereo per un appuntamento importante.
È in pigiama, ma è bellissima.
“Sarah ho lasciato a casa il portafoglio, puoi pagarmi la spesa?”
Lei sa. Non si stupisce e non fa una piega. Sciabatta al pos e paga, con una classe che raramente si è vista a cruccolandia.
La cassiera ormai mi ama. Non crede nemmeno lei alla botta di culo alla quale ha assistito. Gli angeli continuano a cantare imperterriti, o forse è Mariah Carey.
Per sdebitarmi aiuto Sarah ad avvantaggiarsi nella consueta gara contro la cassiera che senza di me avrebbe sicuramente perso e, piena di gratitudine e amore per avere una socia così ubiqua e provvidenziale, fingo di non notare quello che sto imbustando:
tranci di salmone marinati, salmone affumicato avvolto in alga nori, provolone in terrina con erbette pronto da infornare, vodka Korol, carciofi interi aromatizzati sott’olio.
Le cose che aveva mangiato a casa mia il giorno prima.
“Potrebbe essere l’incipit di un thriller, sai la stalker psicopatica che comincia copiandoti la spesa e poi ti perseguita?”
Ah ha.
“Però, per 107 euro, posso correre il rischio.”
Ora sono sicura. Non sono angeli, è Mariah Carey.
Siete tutti testimoni.

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