NOI

Questo venerdì un Peggioperte special edition in cui due mammedimerda si mettono a nudo con la caratteristica poca avvedutezza della categoria.
Scarsa avvedutezza che le ha guidate esattamente tre anni fa ad accettare la sfida persa in partenza di andare in vacanza da sole con tre bambine. Come gettarsi in pasto ai cani dopo essersi frizionate con della carne cruda.
Chiaramente il post potrebbe già chiudersi sull’enunciato “andare in vacanza con bambini” e tanti cari saluti. Fa già ridere così.
Ma le nostre eroine sprezzanti del pericolo ma soprattutto dimentiche della leggendaria inadeguatezza, ci hanno veramente creduto. Per due ore. Il tempo di arrivare in aeroporto con tre bambine, tre seggiolini, un passeggino, valigie e borse che manco uno sfratto esecutivo, sette crolli nervosi a testa di tutte le partecipanti al viaggio, che tutti i sogni ancora in volo erano già stati presi a copiose sassate.
La settimana di ferie è trascorsa senza alcun intoppo, non l’hanno proprio sentita perché il tempo vola quando ci si diverte in un’armonia collettiva di crisi di pianto ad intermittenza, con la giusta spolverata di gelosie reciproche e ripicche, pranzi e cene più vicini ad interrogatori di Guantanamo che a momenti di comunione, lavatrice la cui unica funzione utilizzabile era “risciacquo con acqua fredda”. Una piccola tribù di femmine isteriche, malnutrite e anche leggermente sporche che si aggirava in stato confusionale per la Sicilia tra scrosci di pioggia e botte di caldo improvvise.
Nel pieno di questo matto divertimento, nell’unica ora continuata di sole della settimana, le nostre stremate dal martirio non solo nel corpo, prendono stranamente l’unica decisione sensata e possibile: parcheggiamole al parco giochi. E questa foto testimonia l’unico reale momento di felicità che le due genitrici conservano gelosamente: sudate, con i capelli appiccicati dalla caldazza, una doccia in due in sette giorni, i lineamenti trasfigurati, un pietoso tentativo di trucco scolato, ma libere. LIBERE. Con la birra in mano. Perché l’alcol ti trova quando ti deve trovare, e ti viene a salvare.
Allora adesso noi vorremmo rivedere questa storia dell’allattamento a richiesta: anche le mamme hanno bisogno del loro biberon. E ne approfittiamo per rassicurare Greta Thunberg che non c’è stato nessuno spreco, nessuna goccia è andata persa, e soprattutto abbiamo pensato al pianeta utilizzando bottiglie rigorosamente in vetro riutilizzabili.
Ah sì. Queste siamo noi.

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