Ma che supporto!

ra le tante ingiustizie generate dalla gestione del Covid, c’è quella dell’accesso dei padri in sala parto. Attenzione perché non esiste un protocollo univoco, ogni regione, ogni ospedale, permette l’accesso in momenti diversi. Si va da quello virtuoso dove il padre può assistere la propria compagna durante il travaglio e rimanere anche durante il ricovero, a quello anni ‘50 dove gli tocca fumare 500 sigarette in sala d’attesa, aspettando che un’infermiera di buon cuore lo avvisi con lo sperato:
“Congratulazioni, è maschio!”.
Ora, non vorremmo ammorbare con la ritrita storia dei diritti di entrambi i genitori violati, del sostegno alle donne in un momento così delicato, della depressione post partum sempre in agguato, perché ci rendiamo conto che sia noioso e poco interessante. Quindi vi sveleremo il vero motivo per cui è indispensabile che il maschio della specie possa accedere alla sala parto, con modalità univoche in ogni ospedale italiano.

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