La falza.

Avete anche voi quell’amica che, quando vi riceve a casa sua, vi accoglie dicendo:
“Scusa per il disordine!”?
Peccato che casa sua sembri uscita da una rivista di design, l’unica cosa fuoriposto è un settimanale di moda mollemente adagiato sul divano, che dona un’allure ancora più chic all’ambiente intonso. È tutto bianco. È tutto pulito. Probabilmente Marie Kondo è legata e inscatolata in cantina.
Se ha figli non ve n’è alcuna traccia. Nessuna ditata sul muro, niente vestiti accatastati sulle sedie o giocattoli seminati in giro. I vetri sono puliti.
Ciononostante lei si scusa. La falza.
Casa tua invece sembra Leningrado il giorno dopo la fine della battaglia e pensi che, se la tua amica chiede venia per il granello di polvere ribelle, tu dovresti accogliere gli ospiti offrendo loro come minimo un bonifico o favori sessuali vari ed eventuali.
Ristabiliamo quindi un principio:
quando dovreste scusarvi per il disordine?
Quando l’ospite, entrando in casa vostra, corre uno di questi 3 rischi:
1. Contrarre il tetano
2. Contrarre il colera
3. Venire assalito da una gang di rapinatori che si è insediata stabilmente a tua insaputa dietro il tuo divano, sotto a tutti quei vestiti.
In tutti gli altri casi non dovete scusarvi.
Esiste poi la possibilità che non abbiate un’amica così. Attenzione perchè le falze potreste essere voi.

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