IL BURNOUT NATALIZIO


Puntata 2: i lavoretti
A Natale bisogna essere creativi. È il momento in cui la comunità educante si stringe intorno ai bambini con l’altissimo fine pedagogico di mostrare cosa si sa fare. È il momento di gloria del rotolo di carta igienica, assurto a simbolo del riuso intelligente. Non importa che gli accrocchi prodotti dalle creature non vengano esattamente come l’immagine di Pinterest di cui le maestre sono grandi fruitrici, nessun genitore metterà mai in dubbio la bellezza del mestolo Portagesù o del contorno della mano con l’ovatta incollata con la Vinavil.
Negli ultimi anni però si sta facendo strada una nuova, deprecabile, moda: il lavoretto in contumacia. Evidentemente stufe di questi accrocchi pesudoartistici, ma troppo codarde per sfidare la tradizione e rinnegarli, alcune insegnanti hanno cominciato a delegare il manufatto ai genitori. Dapprima in sordina, ormai la corrente scissionista ha assunto numeri importanti a giudicare dalle segnalazioni che riceviamo.
“Compito a casa per il weekend: costruite una stella di Natale con i cotton fiok usati” e tanti cari saluti. A Km0.
Sappiate che non passerà. Siamo troppo sfibrati NOI genitori per accollarci anche il lavoretto che volete VOI ma solo perchè pensate che altrimenti NOI ci rimaniamo male. C’è un cortocircuito. Facciamoci del bene.
Fategli scrivere un pensierino, fategli fare un disegnino, e chiudiamola così. Sognamo di smettere di comprare colle viniliche e glitter, di accatastare rifiuti da settembre, di andare in cerca di oggetti assurdi mentre dobbiamo anche pensare alla cena, alle visite mediche, al lavoro, ai caffè di Natale, alle recite, ai regali.
Ci arrendiamo.
State pronte a fotografare il vostro lavoretto, nei prossimi giorni il contest come ogni Natale.

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