Gravidanza: aspettative/realtà
Quando rimani incinta hai questa immagine di te con il pancione come di una dea che dona la vita, ti farai le trecce e metterai il chiama angeli, quella collanina con un campanello altezza ombelico senza la quale pare che il buon esito della gravidanza non sia assicurato. quell’immagine verrà prontamente sostituita da una prima fase detta dell’esorcista, o per gli ottimisti tra noi detox, durante la quale qualsiasi odore impercettibile ai più diventerà causa di svomitazzate, ogni bagno sarà trincea, la tazza del water si rivelerà la vostra migliore amica e ve ne accorgerete quando vi capiterà il conato in luoghi pubblici. Scoprirete cosa significa vomitare nel sacchetto delle mele nel reparto ortofrutta del supermercato solo perché avete percepito l’esistenza del banco del pesce da una flebile scia di olezzo di mare. Ma ecco che, quando state cominciando a pensare di costruire una carriera su questa vostra nuova abilità facendo concorrenza ai cani da tartufo, il vostro corpo cambierà e vi catapulterà nella fase numero due, l’unica decente dei 9 mesi di gravidanza (che poi, piccolo spoiler, ma i mesi sono 10. 40 settimane. Ci mentono anche sulla durata da sempre!): il mitologico secondo trimestre. Recupererete improvvisamente le vostre facoltà e vi sembrerà nuovamente possibile affrontare la vita senza zenzero in borsa e mappature strategiche dell’allocazione dei bagni pubblici sul vostro percorso, ricominciate a progettare uscite, addirittura weekend fuori, ed è proprio quando penserete di avere la gravidanza che avete sempre sognato che scivolerete senza nemmeno sapere come nella fase numero 3: la trasformazione in troll. Comincerete a gonfiarvi: piedi, caviglie, mani, vulva. Smetterete di digerire, il vostro apparato gastrointestinale si ammutinerà e vi manderà pizzini sottoforma di reflusso, come se a conclusione di ogni pasto vi faceste un chupito di acido muriatico. La stitichezza, anche nota come la sindrome del non saper lasciare andare, registrerà nuovi record ma va bene così, avrete un alibi al controllo mensile dal ginecologo quando vi peserà: “non sono io che ingrasso, è la cacca!”.
Avete mai pensato che potrebbe farvi male l’inguine? Tanto da impedirvi di camminare?
E la schiena?
Improvvisamente empatizzerete con il reparto geriatrico del policlinico, scoprendo di avere molte più cose in comune con la signora Rosetta che con la vostra (ex) migliore amica non incinta.
Ecco qui un’altra piaga sottovalutata: le amiche non gravide, che continuano imperterrite la loro vita fatta di aperitivi, cene e weekend. Sedetevi sulla riva del fiume e aspettate, nel frattempo fingete che ci siano solo lati positivi nell’avere un bambino così da attirarle nel trappolone della maternità. Ecco come si crea un falso mito!
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