Giovedì gnocca: la PARADISEA (regno animale ediscion)

Guardiamo sempre con ammirazione donne e madri famose che hanno saputo unire carriere folgoranti a nidiate di bambini cosmopoliti, oggi invece vogliamo rivolgere la nostra attenzione alle formidabili creature del regno animale. Tutti conosciamo e invidiamo le mantidi religiose ad esempio, che divorano il maschio dopo l’accoppiamento senza timore dell’ergastolo, ultimamente in tanti ci avete segnalato le prodezze del gattino neonato che cerca invano di saltare nella cuccia dal bordo di uno scatolone, che tenero, che dolce, però anche “che palle sbrigati che è tardi!” sembra sbuffare mamma gatta mentre con una zampata lo lancia giù dal dirupo.

Famosa è anche la scimmia esasperata dall’ipercinesi del proprio cucciolo, vorrebbe solo mangiarsi una cazzo di banana in pace che “già la vita è una giungla, in più questo non molla un attimo!”, trovando come soluzione quella di trattenerlo per la coda con malcelato sadismo mentre finalmente addenta, ferma e serafica, il suo ambito spuntino.

Ma il gradino più alto del podio, la gnocca di questo giovedì atipico, l’inarrivabile creatura che dà uno schiaffo morale a tutte noi complesse femmine di razza umana è sua maestà la Paradisea.

La Paradisea ha instaurato un clima di terrore in cui ha relegato la vita del maschio, il quale se vuole avere una chance di riprodursi deve cominciare, dal sorgere del sole, a pulire il proprio nido e la terra circostante alla base dell’albero sul quale vive come una Cenerentola fatta di ecstasy. Vive nella paranoia che possa cadere una foglia o che ci sia un filo d’erba fuori posto perché sa che presto la femmina verrà a controllare e se non troverà la casa perfetta non lo degnerà della sua attenzione e si guarderà bene dal dargliela, ricordiamo che il paradiseo è pur sempre un uccello e come ben sappiamo tutti gli uccelli hanno un chiodo fisso. Ecco quindi che il pennuto, lievemente sudato, con l’argenteria lucidata, attende il volo di ricognizione della nostra eroina che, puntuale e scettica, arriva a controllare; trovando il nido passabile si ferma ad osservare se anche il proprietario di casa meriti la sua attenzione. Questa è la chance del maschio che comincia a gonfiarsi fino a trasformarsi in un ventaglio come nemmeno Brachetti sarebbe in grado di fare, cambia con uno sforzo incredibile il colore dei suoi occhi da neri a gialli e rotea, rotea, rotea che perfino un derviscio si fermerebbe a vomitare, gonfia il collo e lo scuote come nemmeno le Bangles mentre performano Walk like an egyptian, il tutto mentre la femmina lo osserva, e mentre lo osserva lo valuta. Se l’esibizione non sará di suo gradimento volerà a cercare un pennuto più pulito, più capace di intrattenere, più abile.

La Paradisea ha stabilito dei criteri ferrei e condivisibili per la scelta del partner, proviamo quindi a trarre spunto e stiliamo una checklist da spuntare PRIMA dell’accoppiamento con un esemplare maschile di razza umana (so che per molte di voi è tardi ma chissà che queste informazioni arrivino anche a chi ha le ovaie intatte), da ora in avanti detto penuto:

1. L’individuo da voi prescelto è in età riproduttiva? Allora deve essere dotato di un nido proprio. Eliminate quindi tutti gli esemplari adulti che, superata una certa, non riescano a spiccare il volo. Se avete remore pensate alle aquile che smettono di portare ai pulcini il cibo per costringerli a lanciarsi nel vuoto, abbandonarli è l’unico modo per insegnare loro a volare (lo sfracellamento è un’opzione e si chiama selezione naturale). Se il vostro lui ha 40 anni e aspetta ancora che la mamma gli prepari la cena cominciate a guardarvi intorno e a valutare altro.

2. Il penuto vi invita a salire da lui? Se non trovate i sigilli dell’ufficio di igiene sulla porta di casa potete cominciare a rilassarvi, se poi la casa si presenta in ordine e pulita, il maschio ha fatto la spesa e vi ha preparato una cenetta con le sue mani (diffidate da parmigiane, lasagne e altri cibi facilmente preparabili dalla mamma e spacciati per suoi) signore mie correte in bagno a passarvi quel rasoio che tenete in borsa alla veloce, si sa che il miglior deterrente psicologico alla riproduzione per una donna è il pelo incolto ma forse stasera gli anticoncezionali non vi serviranno.

3. La residenza dei genitori del penuto è ad almeno 200 km dalla sua? Grosso plus!

4. Notate le piccole cose. È pigro? Tende a chiedere anziché agire? Allarme rosso! Considerate sempre che il maschio tende dopo pochi mesi di relazione a ridurre del 67,5% gli slanci avuti nel corteggiamento. Se vi fa intuire all’inizio della relazione che si aspetta che siate voi a stirargli le camicie non abbozzate ma immaginate che altre irrealistiche e anacronistiche aspettative possa avere il soggetto in questione e decidete se potete soddisfarle e soprattutto se farlo vi renderebbe felici. Sarebbe ipocrita e svilente dire che lo sbattimento che l’avere un figlio comporta sia divisibile 50 e 50 perché anche solo fisiologicamente è la donna ad avere le responsabilità maggiori, ma almeno partite scegliendo qualcuno che sia un compagno e non un adulto da accudire.

Oppure fate come la Paradisea che dopo i 2,5 secondi di amplesso spicca il volo.

(Danza dell’uccello del Paradiso maschio. Eh?)

 

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